Sono felici alla vita i bambini, il cui sguardo si perde nell’imperfetto presente. Hanno un unico gesto, crudele, avverso al tramite. Sguardi improbabili al futuro, trafitta realtà, posta come mucche immobili su prati, sotto la pioggia. Mani di terra sporche, iridescenti primavere dissolte d’un fiato. Piccolo, tenero fiore, tu muoviti nell’imperfetto sottraendoti ad ogni credo. Ama la diversità umana. Il dubbio,la sua domanda, la vita, non solo come valore. Amala e basta. Gli uomini muoiono per non amare più.
Marina Petrillo
Il confine
C’è voglia di sperare nella tua gioventù valori in cui credere, per cui lottare, dimenticando paure concrete e reali continuando a crescere accumulando ricordi ed esperienze mischiando il “sono” col “vorrei essere” e ritrovarsi un giorno seduti sull’orgoglio. E’ il giorno del confine quel punto indefinito dove qualcosa nasce e qualcosa muore, il giorno in cui l’incoscienza svanisce e limpida, imponente, si erge la maturità. Non c’è limite, non c’è regola, non c’è tempo, non c’è motivo, il confine è labile, flessibile, è uno stato di fatto improvviso come un lampo, puoi arrivarci a vent’anni, da ragazzino, da vecchio, ma prima o poi lo trovi. Io ancora non l’ho trovato, certamente non me ne faccio cruccio, covo in me stesso l’utopico sogno di non trovarlo, e morire “bambino”.
Remo Diana
Punto di rottura
Brutto scoprirsi debole peggio di quando si pensava di non esserlo ci vuole poco, molto poco per demolire le barriere del tuo orgoglio. Il cuore non lo puoi costruire ti si può sgretolare con un semplice sguardo o per una parola che lo risvegli dal coma. Lo sto provando ed è strano dolce e terribile in una strana fusione attrazione, repulsione non c’è distinzione contraddico le certezze e le mischio con pensieri confusi. Forse vuol dire essere vivi forse finchè questo succede avrò una speranza la speranza di non perdere mai quel dolce sentimento chiamato amore.
Remo Diana