Quando la passione incontra la cultura

Incredibile! … è davvero incredibile quello che succede da queste parti!

Siamo sinceri, ammettiamolo…non sempre è possibile divertirsi ad un appuntamento culturale. Aggiungerei che potrebbe essere fuori luogo.

In fondo, lo sappiamo che gli appuntamenti culturali, quelli veri, per essere autorevoli, hanno la necessità di una composta serietà dei relatori intervenuti, meglio se dotati di piglio accigliato e voce monotona, oltre naturalmente ad una silenziosa quanto sonnecchiante platea di uditori.

Comprenderete quindi la mia sorpresa nell’assistere al convegno culturale sulla “Scrittura Creativa” organizzato venerdì 6 novembre alla Dottoressa Lorena Fiorini quando mi sono reso conto che sarebbe stata una serata davvero piacevole.

Lorena Fiorini, quindi, mi ha ingannato, quando mi ha invitato alla presentazione del libro “Il piacere di raccontare”, nato dalla raccolta di sei brevi racconti scritti dai partecipanti al corso di scrittura creativa che Lorena tiene a Roma in via Tommaso Campanella 36 presso la sede della Creative Room e dell’Associazione Culturale Bell’Italia 88.

Mi ha ingannato. Mi aspettavo una sala convegni austera, spoglia, adeguatamente impersonale ed invece mi sono ritrovato in una galleria d’arte, raccolta e confortevole con dei bellissimi dipinti d’arte contemporanea appesi alle pareti a formare calore e macchia di colore.

Poi, come se non bastasse, i due relatori intervenuti al convegno, il Prof. Giuseppe Gnagnarella, Giornalista RAI ed affermato scrittore ed il Prof. Giuseppe Ragnetti, Direttore dell’Istituto Francesco Fattorello, Scuola Superiore di Comunicazione in Roma, non hanno, come mi sarei aspettato, disquisito a turno con dotta impostazione.

Devo dire che, con il loro fare ”guascone”, hanno ingaggiato una vera e propria “colluttazione dialettica” , hanno parlato con grande calore e trasporto emotivo di cosa emerge dall’interiorità e dal profondo che ci spinge a scrivere, di come ci dobbiamo mettere in gioco quando decidiamo di scrivere un racconto che coinvolge ed implica i nostri sentimenti, di quale deve essere lo stile di scrittura per farsi leggere dal pubblico più ampio possibile.

Insomma, invece della classica oretta noiosa da strappare ad un pomeriggio di venerdì, mi sono ritrovato in una bolgia coinvolgente nella quale i relatori interloquivano con i presenti in sala, stimolando gli interventi con domande sulla scrittura e sulla comunicazione: in pratica un salotto culturale!

Bella la serata quindi e bella l’iniziativa “Scrivilatuastoria” di Lorena Fiorini, che attraverso gli insegnamenti del suo corso di scrittura creativa, darà modo ad altri neo autori di esprimere i sentimenti, i ricordi, le storie personali descritte nei racconti che verranno alla luce. Un processo che genera benessere ed equilibrio in chi scrive e in chi legge..

Grazie Lorena, al prossimo appuntamento.

Marco Cuppoletti

La Creatività incontra la Comunicazione

Prof. Giuseppe Ragnetti – Direttore Istituto di Comunicazione “FRANCESCO FATTORELLO” – Roma

“La Creatività incontra la Comunicazione”

Se comunicare è “mettere in comune” e quindi “condividere”, per quale forma di alchimia ciò può verificarsi attraverso la scrittura?!

La scrittura è una modalità della comunicazione  realizzata sempre e comunque attraverso l’uso di parole non più dette ma trasmesse su un supporto cartaceo o tecnologico. Ed è questa l’unica “diversità” rispetto all’oralità.

Ma è chiaro che nella scrittura, rispetto all’oralità, viene a mancare tutto ciò che rappresenta circa il 90% della comunicazione (30% il paraverbale e il 60% la CNV e la simbolica).

Eppure la parola scritta può comunicare, mettere in comune, condividere: e quando ci riesce lo fa egregiamente. E quando non ci riesce i motivi sono i più diversi ma mai il motivo è da ricercare in un limite intrinseco, tecnico , della parola scritta… E’, forse, proprio questa l’alchimia: la capacità del testo scritto di trasformare un modesto potenziale comunicativo del 10% in un risultato che può raggiungere anche il 100%!!!

Ma allora ha proprio ragione Galileo, quando afferma: “ Ma sopra tutte le invenzioni stupende, qual’eminenza di mente fu quella di colui che s’immaginò di trovar modo di comunicare i suoi più reconditi pensieri a qualsiasi voglia altra persona, benché distante per lunghissimo intervallo di luogo e di tempo? Parlare con quelli che sono nelle Indie, parlare a quelli che non sono ancora nati né saranno se non di qua a mille e diecimila anni? E con quale facilità? Con i vari accozzamenti di venti caratterizzi sopra una carta…………..”

(Galileo, Dialogo sopra i massimi sistemi del mondo, giornata I,)

 

Il Fattorello incontra la Creatività

Lorena Fiorini presenta il libro “Il piacere di raccontare” insieme ai nuovi corsi di scrittura creativa e invita al confronto sul tema: “La creatività incontra la comunicazione

Venerdì 6 novembre 2009 alle ore 18 presso Creativeroom Art Gallery in Via Tommaso Campanella, 36 – 00195 Roma

Intervengono:

  • Giuseppe Ragnetti, Direttore Istituto “Francesco Fattorello” – Scuola Superiore di Comunicazione
  • Giuseppe Gnagnarella, Docente universitario – Giornalista Rai

Programma: “Il piacere di Raccontare

  • Lorena Fiorini Percorso
  • Maria Barbaro Scoprire quello che non appare
  • Lucia Iacovacci La neve e una canzone
  • Luigi Ottaviani Gioventù
  • Emanuela Panatta Il segreto tra voi e me
  • Mary Sole Come un girasole
  • Luciana Tancioni Andare avanti

Corso di scrittura creativa diretto da Lorena Fiorini

SCRIVILATUASTORIA – Roma

www.lorenafiorini.it
Il corso di scrittura, dodici lezioni, un’insegnante, sei alunni e la voglia di raccontarsi, di trasmettere e ricevere l’amore per la parola scrivere. Nascono sei racconti frutto di un lavoro che è diventata una passione, che trasporta lontano da ansie, sconfigge la solitudine e conduce verso la realizzazione di se stessi.

Scrivilatuastoria in collaborazione con:

Il Fattorello al Cinema Metropolitan: Videocracy

Videocracy – Basta apparire (Videocracy)

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Sceneggiatura: Erik Gandini
Montaggio: Johan Söderberg
Produzione: una produzione Atmo AB in coproduzione con Zentropa Entertainment7
Distribuzione: Fandango
Paese: Svezia 2009
Uscita Cinema: 04/09/2009
Genere: Documentario
Durata: 85 Min
Formato: Colore Formato di ripresa – S16mm, HDV – Formato di proiezione 35mm

 

ISTITUTO “FRANCESCO FATTORELLO”

SCIENZE E METODOLOGIA DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE

SCUOLA SUPERIORE – ROMA

16 settembre 2009: Una data da ricordare

A cura del Dott. MARCO CUPPOLETTI

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Roma 18 settembre 2009

La data del 16 settembre 2009 sarà sicuramente ricordata in futuro da chi si interessa di comunicazione per via di un evento a dir poco clamoroso per molti ma prevedibile per noi del Fattorello.

I dati di rilevazione dell’auditel (sistema che rileva il numero dei telespettatori sintonizzati su un dato programma televisivo nell’arco temporale) relativi alla serata televisiva del giorno precedente, hanno sancito con estrema chiarezza che la fiction messa in onda da canale 5 in sovrapposizione oraria al programma “porta a porta” in onda sulla rete ammiraglia della RAI, ha riportato un ascolto nettamente superiore (22,61 di share contro il 13,47) rispetto alla sua concorrente, nonostante la presenza, nel programma del servizio pubblico radiotelevisivo, del presidente del consiglio Silvio Berlusconi per un evento importante come la consegna delle prime case ai terremotati abruzzesi dopo il recente sisma.

Il dato è maggiormente significativo anche perché la RAI, attraverso una articolata variazione di palinsesto aveva evitato di trasmettere in contemporanea altri programmi di un certo interesse come ad esempio “Ballarò” su RAI 3 lasciando alla trasmissione sulla rete 1 il massimo della possibilità di attrarre audience.

Le valutazioni che si possono trarre  da quanto accaduto sono evidenti:

La televisione si riconferma prepotentemente per quello che è in realtà e che in fondo sempre stata sin dalla sua invenzione, un mezzo cioè dedicato prevalentemente all’intrattenimento.

Un programma di approfondimento informativo come “Porta a Porta” ha un suo pubblico ben connotato che segue la trasmissione sia che vada in prima o in seconda serata ( i soliti 4 milioni circa di spettatori), mentre il grosso dell’audience che assiste ai programmi di prima serata preferisce di gran lunga vedere qualcosa di evasivo; un film oppure appunto una fiction come quella mandata in onda da canale 5. Quindi è stato commesso un grossolano errore di programmazione.

E’ la prova inconfutabile che lo spettatore segue unicamente i suoi gusti e non si lascia certo condizionare nelle sue scelte.

Di fronte a questo risultato crollano miseramente tutte le teorie sulla persuasione occulta del mezzo televisivo e sul suo potere di condizionare la volontà dello spettatore.

La speranza è che nel prossimo futuro, quanto oggi appreso, semmai ci fosse stata la necessità di una ulteriore conferma, possa servire a riflettere meglio su quanto davvero la televisione sia lo strumento adatto per ottenere una efficace propaganda politica.

Molto interessante e degno di essere gelosamente conservato a questo proposito risulta il qui riportato articolo del 17 settembre 2009 del quotidiano “il Riformista” a firma del Direttore Antonio Polito, articolo che definirei formulato senza dubbio  in chiave “Fattorelliana”.

il  Questionario del Fattorello ————> Questionario Videocracy

L’ Articolo del giornale Riformista ——>La pernacchi tv al conflitto d’interessi

“Anche Clint Eastwood è un “Fattorelliano” ?

ISTITUTO “FRANCESCO FATTORELLO”

SCIENZE E METODOLOGIA DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE

SCUOLA SUPERIORE – ROMA

Anche Clint Eastwood è un “Fattorelliano” ?

A cura del Dott. MARCO CUPPOLETTI

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“Anche Clint Eastwood è un “Fattorelliano” ?

La necessità di riformare la radio del servizio pubblico

ISTITUTO “FRANCESCO FATTORELLO”

SCIENZE E METODOLOGIA DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE

SCUOLA SUPERIORE – ROMA

LA NECESSITA’ DI RIFORMARE LA RADIO DEL SERVIZIO PUBBLICO

A cura del Dott. MARCO CUPPOLETTI

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UNA PROPOSTA PER IL RILANCIO DI RADIORAI 2
Il mezzo radiofonico del servizio pubblico versa oggi in una grave crisi d’ascolto nonostante il mezzo radiofonico dimostri di essere in Italia in ottima salute.

“La radiofonia della RAI, è più che mai un pezzo di antiquariato, senza nulla togliere alla sua natura storica e pedagogica, anzi è il caso di dire di “antiquaradio” nel panorama delle emittenti radiofoniche nazionali ma che potrebbe rifarsi il look anche grazie alle competenze interne di altà professionalità e con supporti qualificati esterni.

Ciò che è successo è che RADIORAI si è progressivamente allontanata dai linguaggi e dai gusti d’ascolto preferiti dagli ascoltatori radiofonici a causa di una programmazione, seppur dai tratti culturalmente ricercati, se non a volte troppo sofisticati, che però non ha evidentemente tenuto in debito conto le reali preferenze dei soggetti recettori”.

Da questa considerazione nasce una proposta per il rilancio della radiofonia RAI che deve puntare a connotare i tre canali radiofonici sui vari “pubblici” che formano l’audience della radio.

Radio Uno dovrebbe adottare una programmazione dinamica modello All News, orientata all’ascoltatore che vuole essere informato costantemente ed interessato agli spazi d’approfondimento scientifico, culturale,economico e politico.

RadioDue è il canale che deve cambiare totalmente pelle per intercettare il pubblico giovane, la generazione iPod attraverso una programmazione che sfrutti appieno l’interattività con l’ascoltatore e la cross-medialità principalmente con Internet.

Una programmazione di facile ascolto, che dia spazio adeguato al tappeto musicale, modulato a seconda della fascia oraria sui vari generi ed intercalato dal commento parlato semplice, diretto e non invadente.

RadioTre dovrebbe connotarsi, nella fascia mattutina e giornaliera, come il canale d’attitudine spiccatamente regionale, che colga il bisogno manifesto di localismo identitario e che possa valorizzare, raccontandolo, il territorio, i prodotti, il mondo del lavoro e della società locale.

Nelle ore pre-serali e serali, Radio Tre può dare spazio, come tradizione, alle istanze di ascolto più squisitamente culturali attraverso la programmazione di musica classica, jazz, approfondimenti letterari ed artistici.

Questa naturalmente è solo un’ipotesi di lavoro utile al dibattito intorno alla Radio del servizio pubblico, l’importante è che l’azienda di stato avvii rapidamente un serio sondaggio, un servizio opinioni, che attraverso gli strumenti della metodologia della ricerca sociale sia quantitativa che qualitativa tracci realmente le aspettative del radioascoltatore, insomma una Radio indirizzata più dai sociologi e meno dagli intellettuali autoreferenziali o peggio, dagli esperti di Marketing”.

UNA FLEBILE LUCE ROSSASTRA

La giornata oramai volgeva rapidamente al termine. Ancora qualche altro minuto e Marcello in quella soffitta polverosa e senza finestre non ci avrebbe più visto. Nelle ore precedenti aveva lavorato sodo a buttar via le scartoffie ed il ciarpame accumulato negli anni ma adesso che la casa era stata venduta doveva svuotarla in fretta e consegnare le chiavi all’agenzia lasciandola libera da “persone e cose”.

Ormai però il più era fatto, notò con soddisfazione che rimanevano ancora poche cose da buttare; un paio di scatole di vecchi libri, uno scaldino da letto, di quelli da metterci la brace ardente nelle giornate di freddo cane, appartenuto ai nonni paterni e la vecchia radio a valvole rotta da sempre.

Non si accorse subito della flebile luce rossastra ma quando fu distratto dal crescente crepitio proveniente dall’altoparlante, si girò di scatto verso l’apparecchio radio notando con estremo stupore la scala parlante illuminata. Senza rendersi precisamente conto di quanto stava facendo, prese a girare la manopola della sintonia osservando con occhi rapiti da quello strano evento l’aghetto bianco dell’indicatore muoversi lentamente.

Dapprima suoni lontani, confusi ed evanescenti, voci ondivaghe ed incomprensibili, fatte di lingue esotiche e misteriose portate avanti dalla risacca dell’etere. Poi le voci si fecero più distinte. Centrò meglio una musica conosciuta, ascoltata chissà quando.

La riconobbe quasi subito; era Moonlight Serenade , suonata in diretta dalla Big Band di Glenn Miller, almeno così commentava la voce in inglese, dal Radio City Music Hall di New York.. Sempre in preda allo strano torpore che gli imbambolava la testa, si sorprese a cercare ancora senza uno scopo evidente i suoni e le voci che lo rapivano.

I segnali morse della V di Victory anticiparono di poco l’entrata in onda di Harold Stevens, alias Colonnello Buonasera da Radio Londra. La voce, suadente e confidenziale, affetta da un tipico quanto piacevole accento inglese, prese a spargersi nella soffitta, come volesse avvolgerla con un rassicurante abbraccio, mentre raccontava della guerra che stava davvero volgendo alla fine.

Il tempo sembrava sospeso, annullato dall’ascolto di quei segnali antichi, dimenticati. Come in preda a qualche potente stregoneria, le onde sembravano essere rimaste prigioniere nella soffitta, fluttuanti e rimpallanti nello spazio definito dalle quattro pareti.

Girò con flemma innaturale ancora la manopola, improvvisamente stordito dal boato di folla festante che accompagnava il commento del cronista radiofonico; questi annunciava in diretta e con dovizia di particolari l’esito delle urne e del referendum.

L’Italia aveva scelto e si apprestava ad avere una costituzione repubblicana.

Fu lo sbattere della porta d’ingresso e la moglie che lo chiamava con insistenza dal piano inferiore a riportarlo bruscamente nel mondo reale. “Ho quasi finito!, ancora un momento ed arrivo!” disse gridando proprio nel mentre in cui prendeva coscienza, non senza un brivido alla schiena di essere ancora avvinghiato al mobile della vecchia radio inequivocabilmente spenta.

Lo smarrimento durò un solo istante. Poi la razionalità di cui tanto si vantava prese il sopravvento e decise senza indugi che a volte la stanchezza tira davvero brutti scherzi alla mente umana… e che può capitare di sognare ad occhi aperti… e che magari pure a causa della poca aria presente nella soffitta… e che forse la scarsa ossigenazione del sangue che affluisce al cervello…

Per sicurezza, quasi a voler trovare conferme alle sue sicurezze razionali, controllò ben bene il retro dell’apparecchio, verificò con una certa soddisfazione che il filo della corrente elettrica, quello che serviva per alimentare la radio era tranciato di netto ed era sprovvisto di spina.

Ovvio! Regolare! E poi in fondo in soffitta non esisteva nessuna presa elettrica!
Sfoggiò mentalmente una sua preziosa risorsa, il suo grande senso dell’ironia; si disse a voce alta “quando si dice la magia della Radio!”. Tutto a posto. Il tutto combaciava e rientrava in un quadro di normalità e di rassicurante razionalità.

Si decise quindi a portar giù proprio quel mobile. Mentre lo afferrava sul fronte e sul retro per sollevarlo, percepì sulle dita, con disappunto, il lieve tepore delle valvole appena spente.

Programma culturale dal 13 al 18 Luglio 2009

ISTITUTO “FRANCESCO FATTORELLO”

SCIENZE E METODOLOGIA DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE

SCUOLA SUPERIORE – ROMA

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Lunedì 13 luglio 2009 h.21.15

Teatro San Raffaele

Piazza Gaetano Mosca

tel. 06/45.447.585

Teatro

“Dante, l’Inferno del mondo”

La compagnia di danza “Off Ballet Off Live” darà corpo a questi tormenti su musica contemporanea e classica.

Voci di attori irromperanno nella scena con la poetica dantesca e di autori contemporanei e si darà voce all’anima.

Lo spettacolo con l’ausilio di un palco luci di ultima generazione, conferirà al palcoscenico l’ambientazione di un girone dantesco che diventerà via l’ambientazione della vita contemporanea dell’uomo.

nell’ambito della manifestazione

Ingresso libero

Martedì 14 luglio 2009 h.10.00/19.00

Palazzo Incontro

Via dei Prefetti, 22

Mostra

“Diabolik – Eva Kant, Una vita vissuta diabolicamente”

6 mostre diverse distribuite sui tre piani di Palazzo Incontro e arricchite da statue, cimeli, gadget che permettono al visitatore di ripercorrere la lunga vita di Diabolik e Eva Kant, conoscerne caratteristiche e segreti, curiosare dietro le quinte della casa editrice che ne pubblica le avventure, scoprirne – o riscoprirne – l’intramontabile fascino.

Ingresso libero

Mercoledì 15 luglio 2009 h.21.00

Villa Barberini

Via Riccardo Zandonai, 84

tel.060606

Concerto

di Ana Lains

La critica ha molto apprezzato Ana Lains, considerata una delle grandi rivelazioni del 2006. Il primo álbum “Sentidos” è il passaporto per realizzare numerosi concerti a livello internazionale: in Inghilterra, Francia, Spagna, Olanda, Grécia e Austrália.  Il disco del suo debutto è un viaggio che ha quale destinazione finale il Fado, influenzato però dalla musica tradizionale portoghese.

Ingresso libero

Giovedì 16 luglio 2009 h.18.00

Casa del Cinema / Sala deluxe

Largo Marcello Mastroianni, 1

Ingresso da Piazzale del Brasile, Parcheggio di Villa Borghese

Film

La commedia a pezzi: il cinema ad episodi degli anni 50’, 60’, 70’

Le Bambole”

di Dino Risi, Luigi Comencini, Franco Rossi, Mario Bolognini (Italia, Francia, 1965, 105’).

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

Venerdì 17 luglio 2009 h. 21.00

Museo Nazionale Romano in Palazzo Altemps

P.zza S.Apollinare, 46

tel. 06/399.677.00

Concerto

“L’appassionante Tango di Astor Piazzola Alma de Tango Orquestra”

musiche di Astor Piazzola

direzione Manfredo Di Crescenzo, Victoria Arenillas & Leonardo Elias Ballerini, Ana Karina Rossi voce, Marco Gemelli bandoneòn, Cristiano Poli Cappelli chitarra.

Ingresso libero

Sabato 18 luglio 2009 h.15.00-19.00

Galleria IILA

Vicolo dei Catinari, 3

tel. 06/ 684.92.274

Mostra

“I colori dell’anima. Pittura e grafica degli allievi della Scuola Messicana di Arte Down”.

La Scuola è nata nel 1993 grazie al contributo della Fondazione statunitense John Langdon Down, ed è stata un’iniziativa pioniera nella promozione dell’educazione artistica per persone affette da Sindrome di Down.

Ingresso libero

Premio Terna 02

Newsletter Premio Terna 02 – n. 4

PREMIO TERNA: IL TAM-TAM DEGLI ART BLOG PIU’ AUTOREVOLI DEL WEB

“An exciting opportunity open to New York artists”. A lanciare la notizia, tre fra i più cliccati art-forum del web: Rizhome, Artslant.com e Saatchi Online. L‘appeal del Premio Terna 02 rimbalza così tra le pagine dei blog che fanno tendenza e dettano i diktat delle community artistiche online. I bulletin-board dei tre siti invitano infatti a partecipare alla seconda edizione del concorso: una grande occasione per gli artisti, americani e non, che operano stabilmente a NY.

In palio c’è una “residency” della durata di 3 mesi in Italia del valore di 30.000 euro. Metà strada tra forum di discussione e blog, Rizhome, fondata nel 1996 quale hub online per artisti e curatori interessati alla digital art, non poteva lasciarsi scappare l’occasione di segnalare ai suoi milioni di iscritti un’opportunità come il Premio Terna 02. Anche ArtSlant.com, considerato il numero uno tra i network dell’arte contemporanea, ha subito intercettato l’opportunità del Premio Terna, grazie al tam-tam dei sui iscritti.

Last but not least, il concorso non poteva che essere uno degli highlights più cliccati anche nel blog della famosa Saatchi Gallery di Londra, una delle gallerie d’arte contemporanea più prestigiose della Capitale britannica, e ora anche finestra virtuale sul mondo dell’arte globale.

“CONNECTIVITY” CONQUISTA LA GRANDE MELA, PARATA DI STAR AL GRAND OPENING
Tremila visitatori, lunghe file, e numerose personalità del mondo dell’arte contemporanea per il grand opening di “Connectivity”, al Chelsea Museum di New York. La Grande Mela ha accolto così il debutto su scala internazionale dei 16 vincitori del Premio Terna 01. “

Il pubblico newyorkese ha risposto con grande entusiasmo – spiega Gianluca Marziani, curatore del Premio -. Folla fino a tarda sera, a testimonianza del tasso della qualità artistica dei nostri artisti. Ben calibrati anche gli allestimenti e gli spazi scelti per la mostra. Il Chelsea Museum, oltre ad avere sempre più appeal, continua a crescere in visibilità”.

Tra folle di curiosi e addetti ai lavori che hanno visitato la mostra, anche Massimilano Gioni, direttore delle mostre speciali del New Museum of contemporary art di New York e direttore artistico della Fondazione Trussardi, gli artisti Maurizio Cattelan e Nicola Verlato. Non sono mancati i giornalisti del settore, tra cui i contributors di Art Forum, una delle testate più autorevoli del settore, e alcuni dei direttori della gallerie più prestigiose quali: Sonnabend e Metro Pictures, solo per citarne alcune, oltre a rappresentanti della Casa d’aste Phillips.

A dare un tocco di glamour alla serata anche il protagonista di “Basquiat”, Jeffrey Wright. In prima fila, i 16 artisti vincitori del PT 01: Luigi Ontani, per la categoria Terawatt; Francesco Arena, Giovanni Ozzola, Elena Baldelli, Gabriele Giugni, Riccardo Albanese, Davide Eron Salvadei, Gabriele Bonato per la categoria Gigawatt; Andrea Chiesi, Laura Cantarella, Rocco Dubbini, Davide Bertocchi, Raffaella Mariniello, Antonio Riello e Giovanni Albanese per la categoria Megawatt e Hotel de la Lune, vincitore del Premio Online.

IL PAN, CROCEVIA DI CORRENTI E TALENTI

Dopo il grande successo ottenuto nel 2007 con la mostra Tracce nel Futuro, il PAN | Palazzo delle Arti Napoli rinnova la sua collaborazione con il Kaohsiung Museum of Fine Arts con una rassegna dedicata al mondo della videoarte e dei nuovi media: The Epic in the Everyday, che dal 2 luglio riunisce e presenta le opere di sette giovani artisti taiwanesi, che esplorano le proprietà essenziali di video, film e animazione e, in primo luogo, la loro capacità di rappresentazione e il loro rapporto con tempo, spazio e immaginazione.

La videoarte non è nuova anche per molti dei vincitori del Premio Terna 01, tra cui la “Megawatt” Raffaela Mariniello, ormai di casa al PAN. La fotografa si era già cimentata in passato con la realizzazione di video proprio per il Palazzo delle Arti di Napoli con l’installazione “Over and Over”.

Nei piccoli cortometraggi poetici, della durata di 10-20 minuti, Raffaela aveva adoperato un altro linguaggio, rispetto alle fotografia, sua grande passione, per raccontare ancora quell’Italia sospesa nell’universo idilliaco del realismo magico: varie finestre giustapposte in cui sono proiettati brevi spezzoni dell’attività umana sul litorale. L’artista presenterà il 30 giugno al PAN anche una “scattante” monografia, una ricerca in bilico tra cronaca e visione, tra documento storico e interpretazione metafisica.

http://www.premioterna.it/it/home

Dalla televisione tematica alla televisione dei pubblici

DALLA TELEVISIONE TEMATICA ALLE TELEVISIONI DEI PUBBLICI

Dott. Marco Cuppoletti

Roma 13 giugno 2009

La Televisione Digitale Terrestre è ormai una realtà concreta.

Tuttavia, il dibattito tra gli addetti ai lavori è più che mai aperto su quali siano gli effettivi punti di forza e quali di debolezza di questa indubbia rivoluzione tecnologica.

Con il delinearsi della possibilità di moltiplicare in modo considerevole i canali televisivi, prima vincolati nel sistema analogico dalle scarse disponibilità delle frequenze di trasmissione, nel tempo sono state formulate svariate ipotesi sui possibili contenuti editoriali e sulle modalità di fruizione degli stessi, che tenessero conto delle possibilità tecniche proprie del sistema digitale terrestre.

Una delle migliori qualità del sistema digitale terrestre, almeno in un primo tempo, sembrava essere la cosiddetta interattività, ossia la possibilità da parte dello spettatore-utente, di interagire con la stazione televisiva emittente, per inoltrare tutta una serie di informazioni di ritorno.

Attorno a questa possibilità si erano addensati gli interessi delle pubbliche amministrazioni, locali e centrali, che intravedevano un sistema efficiente per offrire ai cittadini servizi in modalità remota.

Oggi questa ipotesi ci sembra essere decisamente ridimensionate se non addirittura superata in quanto Internet è in grado di sopperire totalmente e meglio a questa necessità istituzionale.

La discussione sul tema Digitale Terrestre si concentra quindi sulle scelte di natura editoriale che delineeranno i programmi televisivi del futuro.

Seppur venga naturale immaginare un’ attitudine del sistema digitale terrestre verso la tematicità del prodotto editoriale, già peraltro sperimentata e applicata dalla piattaforma satellitare SKY attraverso programmi ideati e confezionati per una platea di telespettatori accomunata dagli stessi interessi e passioni ( Marco polo; il Gambero Rosso; Nuvolari; Sailing channel, solo per citarne alcuni), vorremmo tentare di formulare altre ipotesi percorribili.

E’ da considerare infatti, che i canali tematici presenti sulla piattaforma SKY sono seguiti da un numero esiguo di spettatori ( mediamente 7-8 mila nella giornata ) e che quindi il loro costo di produzione non sarebbe giustificato dall’esiguità della platea se non fossero utili a completare il Bouquet di offerta della piattaforma satellitare.

Per fare un esempio floreale abbastanza indicativo, se nel Bouquet di SKY, le partite di calcio sono le “roselline centrali”, quelli per cui si è disponibili a pagare caro, i canali tematici sono la “nebbiolina” a contorno e nessuno sarebbe disponibile a pagare solo per loro.

L’ipotesi che si vuole proporre è quella di considerare l’opportunità di moltiplicazione dei canali televisivi, offerta dal sistema digitale terrestre, non come un’opportunità “tematica”, bensì come un’opportunità per raggiungere i “Pubblici” superando la logica della televisione generalista.

Varie ricerche sociologiche condotte sull’argomento, evidenziano come la televisione generalista di stampo classico, sia seguita da un pubblico attestato nella fascia di età che va dai 40 anni in su, mentre nettamente meno fidelizzati al mezzo televisivo sono gli adolescenti e i giovani in generale che preferiscono rivolgersi ad altre forme di comunicazione mediale.

E’ ipotizzabile quindi che in via tendenziale, la televisione generalista subisca una progressiva erosione degli ascolti non riuscendo più a soddisfare i gusti e le preferenze di una sempre più larga parte di pubblico, che non trova in essa i linguaggi e le tendenze proprie delle nuove generazioni.

Si rende opportuno allora creare canali televisivi che offrano linguaggi e le modalità di racconto differenziate per fasce di età, andando ad individuare i vari “pubblici” che compongono la potenziale platea televisiva, piuttosto che tematiche trasversali e conservando per ciascuno di essi la logica della televisione di flusso.

In linea con quanto detto, risulta essere la programmazione di RAI 4, un canale televisivo in onda sul digitale terrestre che sta riscuotendo grande successo tra il pubblico dei giovani.

Di pari passo con lo sviluppo del digitale terrestre è auspicabile quindi che le emittenti televisive, nazionali e locali, investano realmente in ricerche sociologiche metodologicamente qualificate, attraverso la ri-costituzione di uffici studi e servizi opinioni, necessari a studiare i gradimenti dei “pubblici” e dei correlati concetti di “qualità dei programmi”.

Soltanto così, a nostro parere, si potrà dare senso ad una opportunità tecnologica come il digitale terrestre, che potrà leggersi anche come opportunità di rivolgersi a pubblici di riferimento più circoscritto e sensibili ad un comune linguaggio, con i quali avviare il delicato percorso di riqualificazione del prodotto televisivo di cui tanto si sente parlare e spesso a sproposito.

Nel contempo è intuibile che delineando meglio i “pubblici” a differenza della logica generalista, si potrà costituire una reale opportunità commerciale dal punto di vista delle inserzioni pubblicitarie, non certo dal punto di vista del costo contatto, che non subirà flessioni rispetto al presente ma certamente rispetto alla possibilità di confezionare messaggi pubblicitari tarati sui possibili bisogni del pubblico di riferimento.

Un digitale terrestre inteso quindi come una nuova sfida della televisione, dove tra i vari competitors prevarrà evidentemente la miglior capacità di studiare a fondo i soggetti recettori per interpretarne gusti e gradimenti, fidelizzando così chi oggi migra verso mezzi di comunicazione sociale diversi dalla TV.

Dott. Marco Cuppoletti

Il Fattorello al Teatro Betti: Wafer al Cioccolato

 

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Il Fattorello a Teatro

Cari Fattorelliani,
tra le attrici si segnala la nostra Dr.ssa Barbara Nocco in una intensa doppia performance.

I posti sono limitati solo 25 quindi vi prego di prenotarvi rapidamente.

Alessandra Romano