ISTITUTO “FRANCESCO FATTORELLO”
SCIENZE E METODOLOGIA DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE
SCUOLA SUPERIORE – ROMA
“Anche Clint Eastwood è un “Fattorelliano” ?
A cura del Dott. MARCO CUPPOLETTI
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ISTITUTO “FRANCESCO FATTORELLO”
SCIENZE E METODOLOGIA DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE
SCUOLA SUPERIORE – ROMA
“Anche Clint Eastwood è un “Fattorelliano” ?
A cura del Dott. MARCO CUPPOLETTI
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ISTITUTO “FRANCESCO FATTORELLO”
SCIENZE E METODOLOGIA DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE
SCUOLA SUPERIORE – ROMA
“LA NECESSITA’ DI RIFORMARE LA RADIO DEL SERVIZIO PUBBLICO”
A cura del Dott. MARCO CUPPOLETTI
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UNA PROPOSTA PER IL RILANCIO DI RADIORAI 2
Il mezzo radiofonico del servizio pubblico versa oggi in una grave crisi d’ascolto nonostante il mezzo radiofonico dimostri di essere in Italia in ottima salute.
“La radiofonia della RAI, è più che mai un pezzo di antiquariato, senza nulla togliere alla sua natura storica e pedagogica, anzi è il caso di dire di “antiquaradio” nel panorama delle emittenti radiofoniche nazionali ma che potrebbe rifarsi il look anche grazie alle competenze interne di altà professionalità e con supporti qualificati esterni.
Ciò che è successo è che RADIORAI si è progressivamente allontanata dai linguaggi e dai gusti d’ascolto preferiti dagli ascoltatori radiofonici a causa di una programmazione, seppur dai tratti culturalmente ricercati, se non a volte troppo sofisticati, che però non ha evidentemente tenuto in debito conto le reali preferenze dei soggetti recettori”.
Da questa considerazione nasce una proposta per il rilancio della radiofonia RAI che deve puntare a connotare i tre canali radiofonici sui vari “pubblici” che formano l’audience della radio.
Radio Uno dovrebbe adottare una programmazione dinamica modello All News, orientata all’ascoltatore che vuole essere informato costantemente ed interessato agli spazi d’approfondimento scientifico, culturale,economico e politico.
RadioDue è il canale che deve cambiare totalmente pelle per intercettare il pubblico giovane, la generazione iPod attraverso una programmazione che sfrutti appieno l’interattività con l’ascoltatore e la cross-medialità principalmente con Internet.
Una programmazione di facile ascolto, che dia spazio adeguato al tappeto musicale, modulato a seconda della fascia oraria sui vari generi ed intercalato dal commento parlato semplice, diretto e non invadente.
RadioTre dovrebbe connotarsi, nella fascia mattutina e giornaliera, come il canale d’attitudine spiccatamente regionale, che colga il bisogno manifesto di localismo identitario e che possa valorizzare, raccontandolo, il territorio, i prodotti, il mondo del lavoro e della società locale.
Nelle ore pre-serali e serali, Radio Tre può dare spazio, come tradizione, alle istanze di ascolto più squisitamente culturali attraverso la programmazione di musica classica, jazz, approfondimenti letterari ed artistici.
Questa naturalmente è solo un’ipotesi di lavoro utile al dibattito intorno alla Radio del servizio pubblico, l’importante è che l’azienda di stato avvii rapidamente un serio sondaggio, un servizio opinioni, che attraverso gli strumenti della metodologia della ricerca sociale sia quantitativa che qualitativa tracci realmente le aspettative del radioascoltatore, insomma una Radio indirizzata più dai sociologi e meno dagli intellettuali autoreferenziali o peggio, dagli esperti di Marketing”.
La giornata oramai volgeva rapidamente al termine. Ancora qualche altro minuto e Marcello in quella soffitta polverosa e senza finestre non ci avrebbe più visto. Nelle ore precedenti aveva lavorato sodo a buttar via le scartoffie ed il ciarpame accumulato negli anni ma adesso che la casa era stata venduta doveva svuotarla in fretta e consegnare le chiavi all’agenzia lasciandola libera da “persone e cose”.
Ormai però il più era fatto, notò con soddisfazione che rimanevano ancora poche cose da buttare; un paio di scatole di vecchi libri, uno scaldino da letto, di quelli da metterci la brace ardente nelle giornate di freddo cane, appartenuto ai nonni paterni e la vecchia radio a valvole rotta da sempre.
Non si accorse subito della flebile luce rossastra ma quando fu distratto dal crescente crepitio proveniente dall’altoparlante, si girò di scatto verso l’apparecchio radio notando con estremo stupore la scala parlante illuminata. Senza rendersi precisamente conto di quanto stava facendo, prese a girare la manopola della sintonia osservando con occhi rapiti da quello strano evento l’aghetto bianco dell’indicatore muoversi lentamente.
Dapprima suoni lontani, confusi ed evanescenti, voci ondivaghe ed incomprensibili, fatte di lingue esotiche e misteriose portate avanti dalla risacca dell’etere. Poi le voci si fecero più distinte. Centrò meglio una musica conosciuta, ascoltata chissà quando.
La riconobbe quasi subito; era Moonlight Serenade , suonata in diretta dalla Big Band di Glenn Miller, almeno così commentava la voce in inglese, dal Radio City Music Hall di New York.. Sempre in preda allo strano torpore che gli imbambolava la testa, si sorprese a cercare ancora senza uno scopo evidente i suoni e le voci che lo rapivano.
I segnali morse della V di Victory anticiparono di poco l’entrata in onda di Harold Stevens, alias Colonnello Buonasera da Radio Londra. La voce, suadente e confidenziale, affetta da un tipico quanto piacevole accento inglese, prese a spargersi nella soffitta, come volesse avvolgerla con un rassicurante abbraccio, mentre raccontava della guerra che stava davvero volgendo alla fine.
Il tempo sembrava sospeso, annullato dall’ascolto di quei segnali antichi, dimenticati. Come in preda a qualche potente stregoneria, le onde sembravano essere rimaste prigioniere nella soffitta, fluttuanti e rimpallanti nello spazio definito dalle quattro pareti.
Girò con flemma innaturale ancora la manopola, improvvisamente stordito dal boato di folla festante che accompagnava il commento del cronista radiofonico; questi annunciava in diretta e con dovizia di particolari l’esito delle urne e del referendum.
L’Italia aveva scelto e si apprestava ad avere una costituzione repubblicana.
Fu lo sbattere della porta d’ingresso e la moglie che lo chiamava con insistenza dal piano inferiore a riportarlo bruscamente nel mondo reale. “Ho quasi finito!, ancora un momento ed arrivo!” disse gridando proprio nel mentre in cui prendeva coscienza, non senza un brivido alla schiena di essere ancora avvinghiato al mobile della vecchia radio inequivocabilmente spenta.
Lo smarrimento durò un solo istante. Poi la razionalità di cui tanto si vantava prese il sopravvento e decise senza indugi che a volte la stanchezza tira davvero brutti scherzi alla mente umana… e che può capitare di sognare ad occhi aperti… e che magari pure a causa della poca aria presente nella soffitta… e che forse la scarsa ossigenazione del sangue che affluisce al cervello…
Per sicurezza, quasi a voler trovare conferme alle sue sicurezze razionali, controllò ben bene il retro dell’apparecchio, verificò con una certa soddisfazione che il filo della corrente elettrica, quello che serviva per alimentare la radio era tranciato di netto ed era sprovvisto di spina.
Ovvio! Regolare! E poi in fondo in soffitta non esisteva nessuna presa elettrica!
Sfoggiò mentalmente una sua preziosa risorsa, il suo grande senso dell’ironia; si disse a voce alta “quando si dice la magia della Radio!”. Tutto a posto. Il tutto combaciava e rientrava in un quadro di normalità e di rassicurante razionalità.
Si decise quindi a portar giù proprio quel mobile. Mentre lo afferrava sul fronte e sul retro per sollevarlo, percepì sulle dita, con disappunto, il lieve tepore delle valvole appena spente.
ISTITUTO “FRANCESCO FATTORELLO”
SCIENZE E METODOLOGIA DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE
SCUOLA SUPERIORE – ROMA
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Teatro San Raffaele
Piazza Gaetano Mosca
tel. 06/45.447.585
Teatro
“Dante, l’Inferno del mondo”
La compagnia di danza “Off Ballet Off Live” darà corpo a questi tormenti su musica contemporanea e classica.
Voci di attori irromperanno nella scena con la poetica dantesca e di autori contemporanei e si darà voce all’anima.
Lo spettacolo con l’ausilio di un palco luci di ultima generazione, conferirà al palcoscenico l’ambientazione di un girone dantesco che diventerà via l’ambientazione della vita contemporanea dell’uomo.
nell’ambito della manifestazione
Ingresso libero
Martedì 14 luglio 2009 h.10.00/19.00
Palazzo Incontro
Via dei Prefetti, 22
Mostra
“Diabolik – Eva Kant, Una vita vissuta diabolicamente”
6 mostre diverse distribuite sui tre piani di Palazzo Incontro e arricchite da statue, cimeli, gadget che permettono al visitatore di ripercorrere la lunga vita di Diabolik e Eva Kant, conoscerne caratteristiche e segreti, curiosare dietro le quinte della casa editrice che ne pubblica le avventure, scoprirne – o riscoprirne – l’intramontabile fascino.
Ingresso libero
Mercoledì 15 luglio 2009 h.21.00
Villa Barberini
Via Riccardo Zandonai, 84
tel.060606
Concerto
di Ana Lains
La critica ha molto apprezzato Ana Lains, considerata una delle grandi rivelazioni del 2006. Il primo álbum “Sentidos” è il passaporto per realizzare numerosi concerti a livello internazionale: in Inghilterra, Francia, Spagna, Olanda, Grécia e Austrália. Il disco del suo debutto è un viaggio che ha quale destinazione finale il Fado, influenzato però dalla musica tradizionale portoghese.
Ingresso libero
Giovedì 16 luglio 2009 h.18.00
Casa del Cinema / Sala deluxe
Largo Marcello Mastroianni, 1
Ingresso da Piazzale del Brasile, Parcheggio di Villa Borghese
Film
La commedia a pezzi: il cinema ad episodi degli anni 50’, 60’, 70’
“Le Bambole”
di Dino Risi, Luigi Comencini, Franco Rossi, Mario Bolognini (Italia, Francia, 1965, 105’).
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Venerdì 17 luglio 2009 h. 21.00
Museo Nazionale Romano in Palazzo Altemps
P.zza S.Apollinare, 46
tel. 06/399.677.00
Concerto
“L’appassionante Tango di Astor Piazzola Alma de Tango Orquestra”
musiche di Astor Piazzola
direzione Manfredo Di Crescenzo, Victoria Arenillas & Leonardo Elias Ballerini, Ana Karina Rossi voce, Marco Gemelli bandoneòn, Cristiano Poli Cappelli chitarra.
Ingresso libero
Sabato 18 luglio 2009 h.15.00-19.00
Galleria IILA
Vicolo dei Catinari, 3
tel. 06/ 684.92.274
Mostra
“I colori dell’anima. Pittura e grafica degli allievi della Scuola Messicana di Arte Down”.
La Scuola è nata nel 1993 grazie al contributo della Fondazione statunitense John Langdon Down, ed è stata un’iniziativa pioniera nella promozione dell’educazione artistica per persone affette da Sindrome di Down.
Ingresso libero
Newsletter Premio Terna 02 – n. 4
PREMIO TERNA: IL TAM-TAM DEGLI ART BLOG PIU’ AUTOREVOLI DEL WEB
“An exciting opportunity open to New York artists”. A lanciare la notizia, tre fra i più cliccati art-forum del web: Rizhome, Artslant.com e Saatchi Online. L‘appeal del Premio Terna 02 rimbalza così tra le pagine dei blog che fanno tendenza e dettano i diktat delle community artistiche online. I bulletin-board dei tre siti invitano infatti a partecipare alla seconda edizione del concorso: una grande occasione per gli artisti, americani e non, che operano stabilmente a NY.
In palio c’è una “residency” della durata di 3 mesi in Italia del valore di 30.000 euro. Metà strada tra forum di discussione e blog, Rizhome, fondata nel 1996 quale hub online per artisti e curatori interessati alla digital art, non poteva lasciarsi scappare l’occasione di segnalare ai suoi milioni di iscritti un’opportunità come il Premio Terna 02. Anche ArtSlant.com, considerato il numero uno tra i network dell’arte contemporanea, ha subito intercettato l’opportunità del Premio Terna, grazie al tam-tam dei sui iscritti.
Last but not least, il concorso non poteva che essere uno degli highlights più cliccati anche nel blog della famosa Saatchi Gallery di Londra, una delle gallerie d’arte contemporanea più prestigiose della Capitale britannica, e ora anche finestra virtuale sul mondo dell’arte globale.
“CONNECTIVITY” CONQUISTA LA GRANDE MELA, PARATA DI STAR AL GRAND OPENING
Tremila visitatori, lunghe file, e numerose personalità del mondo dell’arte contemporanea per il grand opening di “Connectivity”, al Chelsea Museum di New York. La Grande Mela ha accolto così il debutto su scala internazionale dei 16 vincitori del Premio Terna 01. “
Il pubblico newyorkese ha risposto con grande entusiasmo – spiega Gianluca Marziani, curatore del Premio -. Folla fino a tarda sera, a testimonianza del tasso della qualità artistica dei nostri artisti. Ben calibrati anche gli allestimenti e gli spazi scelti per la mostra. Il Chelsea Museum, oltre ad avere sempre più appeal, continua a crescere in visibilità”.
Tra folle di curiosi e addetti ai lavori che hanno visitato la mostra, anche Massimilano Gioni, direttore delle mostre speciali del New Museum of contemporary art di New York e direttore artistico della Fondazione Trussardi, gli artisti Maurizio Cattelan e Nicola Verlato. Non sono mancati i giornalisti del settore, tra cui i contributors di Art Forum, una delle testate più autorevoli del settore, e alcuni dei direttori della gallerie più prestigiose quali: Sonnabend e Metro Pictures, solo per citarne alcune, oltre a rappresentanti della Casa d’aste Phillips.
A dare un tocco di glamour alla serata anche il protagonista di “Basquiat”, Jeffrey Wright. In prima fila, i 16 artisti vincitori del PT 01: Luigi Ontani, per la categoria Terawatt; Francesco Arena, Giovanni Ozzola, Elena Baldelli, Gabriele Giugni, Riccardo Albanese, Davide Eron Salvadei, Gabriele Bonato per la categoria Gigawatt; Andrea Chiesi, Laura Cantarella, Rocco Dubbini, Davide Bertocchi, Raffaella Mariniello, Antonio Riello e Giovanni Albanese per la categoria Megawatt e Hotel de la Lune, vincitore del Premio Online.
IL PAN, CROCEVIA DI CORRENTI E TALENTI
Dopo il grande successo ottenuto nel 2007 con la mostra Tracce nel Futuro, il PAN | Palazzo delle Arti Napoli rinnova la sua collaborazione con il Kaohsiung Museum of Fine Arts con una rassegna dedicata al mondo della videoarte e dei nuovi media: The Epic in the Everyday, che dal 2 luglio riunisce e presenta le opere di sette giovani artisti taiwanesi, che esplorano le proprietà essenziali di video, film e animazione e, in primo luogo, la loro capacità di rappresentazione e il loro rapporto con tempo, spazio e immaginazione.
La videoarte non è nuova anche per molti dei vincitori del Premio Terna 01, tra cui la “Megawatt” Raffaela Mariniello, ormai di casa al PAN. La fotografa si era già cimentata in passato con la realizzazione di video proprio per il Palazzo delle Arti di Napoli con l’installazione “Over and Over”.
Nei piccoli cortometraggi poetici, della durata di 10-20 minuti, Raffaela aveva adoperato un altro linguaggio, rispetto alle fotografia, sua grande passione, per raccontare ancora quell’Italia sospesa nell’universo idilliaco del realismo magico: varie finestre giustapposte in cui sono proiettati brevi spezzoni dell’attività umana sul litorale. L’artista presenterà il 30 giugno al PAN anche una “scattante” monografia, una ricerca in bilico tra cronaca e visione, tra documento storico e interpretazione metafisica.
DALLA TELEVISIONE TEMATICA ALLE TELEVISIONI DEI PUBBLICI
Dott. Marco Cuppoletti
Roma 13 giugno 2009
La Televisione Digitale Terrestre è ormai una realtà concreta.
Tuttavia, il dibattito tra gli addetti ai lavori è più che mai aperto su quali siano gli effettivi punti di forza e quali di debolezza di questa indubbia rivoluzione tecnologica.
Con il delinearsi della possibilità di moltiplicare in modo considerevole i canali televisivi, prima vincolati nel sistema analogico dalle scarse disponibilità delle frequenze di trasmissione, nel tempo sono state formulate svariate ipotesi sui possibili contenuti editoriali e sulle modalità di fruizione degli stessi, che tenessero conto delle possibilità tecniche proprie del sistema digitale terrestre.
Una delle migliori qualità del sistema digitale terrestre, almeno in un primo tempo, sembrava essere la cosiddetta interattività, ossia la possibilità da parte dello spettatore-utente, di interagire con la stazione televisiva emittente, per inoltrare tutta una serie di informazioni di ritorno.
Attorno a questa possibilità si erano addensati gli interessi delle pubbliche amministrazioni, locali e centrali, che intravedevano un sistema efficiente per offrire ai cittadini servizi in modalità remota.
Oggi questa ipotesi ci sembra essere decisamente ridimensionate se non addirittura superata in quanto Internet è in grado di sopperire totalmente e meglio a questa necessità istituzionale.
La discussione sul tema Digitale Terrestre si concentra quindi sulle scelte di natura editoriale che delineeranno i programmi televisivi del futuro.
Seppur venga naturale immaginare un’ attitudine del sistema digitale terrestre verso la tematicità del prodotto editoriale, già peraltro sperimentata e applicata dalla piattaforma satellitare SKY attraverso programmi ideati e confezionati per una platea di telespettatori accomunata dagli stessi interessi e passioni ( Marco polo; il Gambero Rosso; Nuvolari; Sailing channel, solo per citarne alcuni), vorremmo tentare di formulare altre ipotesi percorribili.
E’ da considerare infatti, che i canali tematici presenti sulla piattaforma SKY sono seguiti da un numero esiguo di spettatori ( mediamente 7-8 mila nella giornata ) e che quindi il loro costo di produzione non sarebbe giustificato dall’esiguità della platea se non fossero utili a completare il Bouquet di offerta della piattaforma satellitare.
Per fare un esempio floreale abbastanza indicativo, se nel Bouquet di SKY, le partite di calcio sono le “roselline centrali”, quelli per cui si è disponibili a pagare caro, i canali tematici sono la “nebbiolina” a contorno e nessuno sarebbe disponibile a pagare solo per loro.
L’ipotesi che si vuole proporre è quella di considerare l’opportunità di moltiplicazione dei canali televisivi, offerta dal sistema digitale terrestre, non come un’opportunità “tematica”, bensì come un’opportunità per raggiungere i “Pubblici” superando la logica della televisione generalista.
Varie ricerche sociologiche condotte sull’argomento, evidenziano come la televisione generalista di stampo classico, sia seguita da un pubblico attestato nella fascia di età che va dai 40 anni in su, mentre nettamente meno fidelizzati al mezzo televisivo sono gli adolescenti e i giovani in generale che preferiscono rivolgersi ad altre forme di comunicazione mediale.
E’ ipotizzabile quindi che in via tendenziale, la televisione generalista subisca una progressiva erosione degli ascolti non riuscendo più a soddisfare i gusti e le preferenze di una sempre più larga parte di pubblico, che non trova in essa i linguaggi e le tendenze proprie delle nuove generazioni.
Si rende opportuno allora creare canali televisivi che offrano linguaggi e le modalità di racconto differenziate per fasce di età, andando ad individuare i vari “pubblici” che compongono la potenziale platea televisiva, piuttosto che tematiche trasversali e conservando per ciascuno di essi la logica della televisione di flusso.
In linea con quanto detto, risulta essere la programmazione di RAI 4, un canale televisivo in onda sul digitale terrestre che sta riscuotendo grande successo tra il pubblico dei giovani.
Di pari passo con lo sviluppo del digitale terrestre è auspicabile quindi che le emittenti televisive, nazionali e locali, investano realmente in ricerche sociologiche metodologicamente qualificate, attraverso la ri-costituzione di uffici studi e servizi opinioni, necessari a studiare i gradimenti dei “pubblici” e dei correlati concetti di “qualità dei programmi”.
Soltanto così, a nostro parere, si potrà dare senso ad una opportunità tecnologica come il digitale terrestre, che potrà leggersi anche come opportunità di rivolgersi a pubblici di riferimento più circoscritto e sensibili ad un comune linguaggio, con i quali avviare il delicato percorso di riqualificazione del prodotto televisivo di cui tanto si sente parlare e spesso a sproposito.
Nel contempo è intuibile che delineando meglio i “pubblici” a differenza della logica generalista, si potrà costituire una reale opportunità commerciale dal punto di vista delle inserzioni pubblicitarie, non certo dal punto di vista del costo contatto, che non subirà flessioni rispetto al presente ma certamente rispetto alla possibilità di confezionare messaggi pubblicitari tarati sui possibili bisogni del pubblico di riferimento.
Un digitale terrestre inteso quindi come una nuova sfida della televisione, dove tra i vari competitors prevarrà evidentemente la miglior capacità di studiare a fondo i soggetti recettori per interpretarne gusti e gradimenti, fidelizzando così chi oggi migra verso mezzi di comunicazione sociale diversi dalla TV.
Dott. Marco Cuppoletti
Il Fattorello a Teatro
Cari Fattorelliani,
tra le attrici si segnala la nostra Dr.ssa Barbara Nocco in una intensa doppia performance.
I posti sono limitati solo 25 quindi vi prego di prenotarvi rapidamente.
Alessandra Romano
Cari ex Fattorelliani,
quest’anno il Seminario Intensivo sulle tecniche di comunicazione dalla comunicazione ai comportamenti si terrà dal 19 a al 20 giugno a Santa Marinella.
Programma
Arrivo venerdì 19 pomeriggio
cena
pernottamento
sabato 20 pomeriggio
lezione
pranzo
lezione
partenza prima di cena
Il costo è di 40 euro a persona pensione completa + 10 euro per sistemazione in camera singola.
Abbiamo bisogno di una vostra eventuale conferma entro e non oltre martedì 26 giugno.
Alessandra Romano
http://www.bellitalia88.it
“Non sono andata a fare la sbandieratrice al palio di Siena, ma alla celebration per il PhD….per condividere questa vittoria con tutti voi, Buone Feste, Francesca”
Prof. GIUSEPPE RAGNETTI – Direttore dell’ Istituto Fattorello
Tra il caos delle Università,nel mare magnum di proposte di corsi, lauree triennali o specialistiche, seminari, master e scuole private ad altissimo livello, il nostro Istituto è in grado di fare da trait-de-union tra una scelta ben definita,quale può essere l’Università ed un approfondimento di tutte quelle materie che ruotano intorno al mondo della comunicazione.
La Scuola fondata nel 1947 dal Professore Francesco Fattorello giunge così al suo sessantaduesimo anno di attività. La finalità dell’Istituto,perfettamente in sintonia con il suo fondatore,è la preparazione ai “mestieri della comunicazione ”e all’acquisizione delle fondamentali abilità relazionali e comunicative.
Materie fondamentali sono la Teoria della Tecnica Sociale dell’Informazione,le Scienze dell’opinione e tutte le discipline inerenti alle molteplici Tecniche della comunicazione.L’Istituto che vanta un’esperienza pluridecennale organizza, inoltre, la sua attività di ricerca operando su due versanti fondamentali:quello scientifico per l’analisi e l’interpretazione del fenomeno dell’informazione e quello pratico finalizzato alla definizione di una tecnica dell’informazione come strumento metodologico fondamentale.
L’Istituto Fattorello costituisce in Italia il primo centro di approfondimento e di didattica per la preparazione degli operatori dell’informazione. L’Istituto ha sede in Roma e collabora a livello internazionale con i maggiori centri studi nell’ambito della comunicazione tra cui l’International Association for mass communication research (IAMCR-AIERI), fondata nel 1957 a Parigi dall’UNESCO di cui, sin dalla fondazione, è membro istituzionale.
L’ Istituto Fattorello è in grado di fare da trait-de-union tra una scelta ben definita, quale può essere l’Università ed un approfondimento di tutte quelle materie che ruotano intorno al mondo della comunicazione.
PRINCIPALI AREE TEMATICHE
TEORIA DELLA TECNICA SOCIALE DELL ’INFORMAZIONE
SCIENZE DELL ’OPINIONE
DOXOMETRIA
MODALITÀ RELAZIONALI:
CONTROLLO DELLE BARRIERE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE COMUNICATIVE
L ’ARTE DELL ’ASCOLTO E LA SUA FUNZIONE COMUNICATIVA
RAPPORTI INTERPERSONALI E COMUNICAZIONE NON VERBALE
TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE SCRITTA E ORALE
FUNZIONI AZIENDALI E COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA
MARKETING DI RELAZIONE
MARKETING E COMUNICAZIONE POLITICA
I LINGUAGGI DELLA COMUNICAZIONEPROMOZIONE DELL ’IMMAGINE E TECNICHE OPERATIVE
Tra il caos delle Università, nel mare magnum di proposte di corsi, lauree triennali o specialistiche, seminari, master e scuole private ad altissimo livello, il nostro Istituto è in grado di fare da trait-de-union tra una scelta ben definita, quale può essere l’Università ed un approfondimento di tutte quelle materie che ruotano intorno al mondo della comunicazione La Scuola fondata nel 1947 dal Professore Francesco Fattorello giunge così al suo sessantaduesimo anno di attività.
La finalità dell’Istituto, perfettamente in sintonia con il suo fondatore, è la preparazione ai “mestieri della comunicazione” e all’acquisizione delle fondamentali abilità relazionali e comunicative.
Materie fondamentali sono la Teoria della Tecnica Sociale dell’Informazione, le Scienze dell’opinione e tutte le discipline inerenti alle molteplici Tecniche della comunicazione.
L’Istituto che vanta un’esperienza pluridecennale organizza, inoltre, la sua attività di ricerca operando su due versanti fondamentali: quello scientifico per l’analisi e l’interpretazione del fenomeno dell’informazione e quello pratico finalizzato alla definizione di una tecnica dell’informazione come strumento metodologico fondamentale.
L’Istituto Fattorello costituisce in Italia il primo centro di approfondimento e di didattica per la preparazione degli operatori dell’informazione.
L’Istituto ha sede in Roma e collabora a livello internazionale con i maggiori centri studi nell’ambito della comunicazione tra cui l’International Association for mass communication research (IAMCR-AIERI), fondata nel 1957 a Parigi dall’UNESCO di cui, sin dalla fondazione, è membro istituzionale.
L’Istituto Fattorello è in grado di fare da trait-de-union tra una scelta ben definita, quale può essere l’Università ed un approfondimento di tutte quelle materie che ruotano intorno al mondo della comunicazione.
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L ’ARTE DELL ’ASCOLTO E LA SUA FUNZIONE COMUNICATIVA
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