RIFLESSIONI ATTUALI sull’impostazione teorica fattorelliana

Fattorello che aveva dapprima conosciuto e praticato il giornalismo, ha vissuto poi, come prestigioso studioso, un periodo storico in cui lo Stato e i suoi valori hanno dominato e soffocato ogni libertà individuale. Anche il Sistema Informazione diventa organico allo Stato, è una funzione pubblica, e deve essere lo strumento più importante e più efficace per educare ed anestetizzare le masse fino a portarle alla condivisone acritica di tutta la politica nazi-fascista.

In Fattorello, tuttavia, in maniera inaspettata e sorprendente, tutto ciò ha via via provocato validi anticorpi ed una sorprendente reattività che lo hanno portato nell’immediato dopoguerra, a rimettere in discussione il “clima culturale” in cui si era trovato a vivere durante le due dittature. E arriva così alla sorprendente intuizione e alla coraggiosa elaborazione della sua Teoria della Tecnica Sociale dell’Informazione. Ecco, allora, che dallo strapotere dell’Informazione, impostazione teorica ancora oggi dura a morire, emerge una visione rivoluzionaria che stravolge le logiche di un sistema rigidamente configurato in funzione di una relazione comunicativa fortemente asimmetrica.

Per il nuovo pensiero fattorelliano gli attori del processo comunicativo sono “soggetti” entrambi dotati di facoltà opinanti e quindi di pari dignità.

Non c’è più un tiratore scelto che colpisce l’uomo-bersaglio-target, ma vi sono due soggetti attivi che reagiscono ai numerosi stimoli ricevuti, sulla base delle proprie facoltà opinanti e delle personali attitudini sociali prodotte dalle diverse e determinanti acculturazioni.

L’approccio teorico fattorelliano rappresenta una visione di una incredibile modernità e, ci sembra, poter fornire una risposta adeguata alle crescenti esigenze di informazione e comunicazione che connotano le società democratiche di oggi.

In altri termini possiamo tranquillamente affermare che oggi il corretto ed efficace approccio alla comunicazione, nei diversi Paesi del mondo, scaturisce dall’impostazione teorica di Francesco Fattorello.

E  infine,  sappiamo che molti autori  hanno già spiegato il successo delle comunicazione on-line , concentrandosi sul ruolo attivo di tutti i partecipanti e siamo certi che il modello della Tecnica Sociale può sostenere e rafforzare tali opinioni, fornendone i presupposti teorici.

Prof. Giuseppe Ragnetti

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