Comunicare la Politica: l’Autorevolezza Personale

Dopo le considerazioni fatte sull’immagine e la comunicazione politica, ritengo opportuno proporre spunti di riflessione su una componente di primaria importanza per l’immagine stessa. Si tratta dell’autorevolezza personale.

prof Giuseppe Ragnetti

In riferimento all’autorevolezza personale impropriamente si parla di caratteristiche innate: più opportunamente si dovrebbe parlare di caratteristiche derivanti dal nostro vissuto psicosociale e da noi introiettate in maniera automatica ed inconsapevole. Tali caratteristiche vanno ricercate, capite e sviluppate. E’ come se avessimo un conto corrente “dormiente” che giace in banca del tutto inutilizzato.

Ci sono poi le caratteristiche acquisite e quelle raggiungibili con l’applicazione e l’impegno: vanno ricercate e fatte nostre in maniera seria ed approfondita.

Ogni nostro comportamento, nell’agire quotidiano, viene percepito come autorevole e quindi credibile e carismatico, oppure come privo di ogni autorevolezza e quindi con una carica sociale di basso livello. Man mano, nel rapporto interpersonale, saremo sempre meno attrattivi e magari “tollerati” solo per opportunismo o per motivi gerarchici.

Ma vediamo quali sono gli ingredienti necessari per acquisire
autorevolezza: innanzi tutto l’amore per noi stessi da cui scaturisce la nostra indispensabile autostima, e poi i nostri valori di riferimento, gli schemi mentali aperti, disponibili e creativi, la capacità intuitiva. Le nostre motivazioni, la nostra intelligenza emotiva, la costante coerenza tra le nostre parole e il nostro agire: tutto ciò contribuisce a renderci persone carismatiche.

Il leader, il dirigente, il capo deve essere in grado di motivare e responsabilizzare i collaboratori, coinvolgendoli attraverso stimoli positivi e gratificanti, attraverso l’apprezzamento, la delega e mirando sempre alla loro autorealizzazione.

Il leader influisce sulla cultura e sul clima ambientale e il suo equilibrio gli consente di mantenere il controllo della situazione anche nei momenti critici. Deve calmare le acque troppo agitate e nel contempo prendere decisioni anche ad alto rischio assumendosene la responsabilità; ci vuole coraggio. Ma anche il coraggio ci dà autorevolezza.

Il leader deve prendersi cura delle esigenze più sentite, della necessità di essere riconosciuti e considerati e delle aspirazioni dei suoi interlocutori.

E allora, si rende necessario e prioritario l’impegno per acquisire maggior autorevolezza , anche attraverso l’apprendimento dell’ “ARTE DELL’ASCOLTO” e delle “TECNICHE DELL’ASSERTIVITA’”.

Vanno ben compresi e tenuti costantemente presenti, nelle relazioni di lavoro, nelle relazioni sociali e in particolar modo in politica, e in quelle della vita in generale, i quattro passaggi consequenziali e ineludibili che mi sento di proporre come l’assioma della BUONA COMUNICAZIONE:
– Ascoltare per conoscere
– Conoscere per capire
– Capire per comunicare
– Comunicare per agire

prof Giuseppe Ragnetti